Una volta che la scelta del soggetto per un’opera che rappresentasse le radici storico-culturali del Ticino è convenuta sulle vicende della Maddalena raccontata nei libri di Carlo Silini, Thomas Trachsel è stato individuato come il suo perfetto traduttore in musica: svizzero, con premi e riconoscimenti internazionali, e soprattutto esponente di uno stile compositivo perfettamente aderente al soggetto di un’opera drammatica come Maddalena, con il suo stile epico che non si distanzia dalla tradizione classica.
Anche la scelta di comporre per orchestra di fiati non è casuale, poiché è un organico dal timbro solenne ed evocativo, e allo stesso tempo si collega alle più radicate tradizioni musicali del territorio.
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La composizione è avvenuta tra il 2020 e il 2021, con la previsione di una prima assoluta per il 2023.
Il processo creativo è stato molto elaborato e complesso, poiché è stato necessario comprimere due volumi di romanzi (non si è partiti, come altre volte accade, da un dramma teatrale), eliminando molte sezioni pur mantenendo intatti i punti principali della trama. La forma musicale che ne è emersa è stata quella del singspiel, ovvero di quel genere operistico fatto di numeri chiusi cantati (arie e duetti), alcuni recitativi accompagnati e diverse sezioni recitate.
La messa in scena prevede l’impiego di grandi masse a livello numerico: una grande orchestra e un grande coro polifonico, oltre ai solisti.
Nella composizione, Trachsel ha voluto sottolineare il legame con il territorio di Mendrisio connotando anche acusticamente i brani, e si è dunque ispirato a diversi melodie e segnali acustici che costellano il paesaggio sonoro della tradizione folkloristica sacra del luogo, citando ad esempio momenti musicali tipici della Settimana Santa di Mendrisio, le cui processioni e momenti rituali sono patrimonio Unesco.
Uno degli elementi distintivi di queste processioni è quello dei trombettieri a cavallo, che eseguono un segnale, una fanfara tipica delle manifestazioni folkloristiche sacre della Settimana Santa, in particolare quelle del Giovedì Santo, che è inserito nell’opera come citazione. Vi è poi anche un richiamo allo Stabat Mater che viene cantato dai fedeli nel Settenario della Chiesa di S. Giovanni di Mendrisio, che compare, solennissimo, nel Finale.