La vicenda, che si svolge a metà Seicento tra la regione di Mendrisio e il Ducato di Milano, si basa su un’antica leggenda che narra le malefatte di un malvagio negromante, misogino rapitore e approfittatore di giovani ragazze, e la giovane Maddalena, sua vittima ma anche l’unica capace di porre fine ai delitti di quest’ultimo.
L’uomo è chiamato da tutti il Mago di Cantone, ma il suo vero nome è Francesco Secco Borella. Egli vive in un palazzo alle pendici del ticinese Monte San Giorgio, chiamato ancora oggi Castello del Mago di Cantone. Aiutato dai suoi sgherri, rapisce giovani ragazze, le rinchiude in una grotta e, dopo aver praticato misteriosi rituali magici, le uccide.
Prologo
L’opera si apre con la processione del Venerdì Santo del 1659: mentre vengono cantate le litanie sacre, una donna si rivolge alla statua della Madonna, ricordando i genitori ormai scomparsi: è Maddalena.
ATTO I
I. Scena 1
Con un salto nel tempo all’indietro di quasi trent’anni, ci si ritrova nei prati di San Martino, dove un uomo avvolto in un mantello nero impartisce ordini a un gruppo di briganti: è il Mago di Cantone e sta scegliendo la sua prossima vittima, che identifica in una giovane figlia di contadini, Lena Bernasconi.
I. Scena 2
Due innamorati si incontrano scambiandosi effusioni: sono Antonio Secco Borella, giovanotto elegante e taciturno, nuovo del luogo, ma assiduo frequentatore dei ritrovi della nobiltà locale, e Barbara de Buziis, la splendida figlia di uno dei più importanti casati del borgo. Benché innamorati, sono preoccupati perché Antonio è erroneamente ritenuto il misterioso personaggio che fa rapire le fanciulle più avvenenti del baliaggio.
I. Scena 3
Le famiglie nobili del Borgo, invise all’amore tra la più bella tra le loro giovani e quello che, oltre ad essere forestiero credono anche essere il Mago di Cantone, fanno uccidere Antonio: esegue la condanna, fuorviato dai baliaggi, il servo Tonio, fidanzato dell’ultima vittima del mago, Lena.
Barbara piange sulle spoglie dell’amato e rivela un segreto: aspetta un figlio.
I. Scena 4
Barbara dà alla luce una bambina, e la chiama Maddalena. La piccola è però in pericolo: i baliaggi tramano per uccidere il frutto del suo amore clandestino. Ciononostante Barbara, decisa a non lasciare la piccola alla ruota di un convento, né impaurita dai nobili locali, la porta fiera al fonte battesimale e la fa battezzare.
I. Scena 5
Lena, sfuggita al Mago di Cantone, viene riunita a Tonio, che riconosce il suo errore nell’aver ucciso Antonio, soprattutto perché Lena rivela la vera identità del Mago di Cantone. I due decidono di abbandonare i luoghi infestati dal Mago e si recano nel Ducato di Milano, e lo fanno insieme a Barbara e alla piccola Maddalena, che, salva, cresce. Barbara ha un nuovo compagno, che è un pittore itinerante soprattutto di soggetti sacri, il quale ritrae spesso Maddalena nei panni della Madonna.
I. Scena 6
Maddalena, ormai ragazza, ha sedici anni e le viene rivelato finalmente il segreto scoperto da Lena durante la prigionia: il Mago di Cantone è Francesco Secco Borella, padre di Antonio e dunque nonno di Maddalena.
La ragazza, incredula e piena di rabbia, parte alla ricerca del criminale, guidata da una volontà di vendetta.
I. Scena 7
Quasi arrivata al Castello del Mago, Maddalena viene rapita e imprigionata. Il nonno, nonostante sia a conoscenza della loro relazione di sangue, è pronto ad ucciderla. La ragazza lo fissa con occhi di fuoco e gli porge un giglio: basta un gesto puro per far pentire il mago, che, sopraffatto dal rimorso delle sue malefatte, rivolge il pugnale destinato a Maddalena verso di sé.
I. Scena 8
Barbara, Tonio e Lena, che l’avevano seguita, liberano Maddalena. Sembra la fine di un incubo durato decenni, ma sullo sfondo incombe una figura cupa, che si allontana verso la grotta dei Trii Böcc.
ATTO II
II. Scena 1
Il Mago di Cantone ha un figlioccio, Giovan Battista Ciceri: gli ha insegnato ad odiare le donne, ed è il suo erede. Il ragazzo ha assistito alla scena ed ha soccorso il padre putativo, portandolo in salvo. Tuttavia il mattino successivo lo ritrova morto nella valle. Il fantasma del mago canta il proprio pentimento.
II. Scena 2
Maddalena è in compagnia di un giovane: si tratta di Giacomo Storno, di cui è innamorata. I due immersi nell’acqua di una grotta, si dichiarano il reciproco amore.
II. Scena 3
Giovan Battista Ciceri vuole vendetta per la morte del padre putativo. Si rivolge ai briganti perché la trovino: per riconoscerla potranno studiare le tante effigi della Madonna sparse per le cappelle del territorio.
II. Scena 4
Maddalena passeggia nel bosco di notte: è libera, forte, passionale, in comunione con la natura, e danza: la sua è una libertà travolgente, incontenibile, tuttavia la sua esuberanza viene bruscamente interrotta: i briganti la rapiscono.
II. Scena 5
Maddalena viene rinchiusa nelle celle del convento di San Giovanni in Pedemonte a Como, sede della Sacra Inquisizione, e viene accusata di stregoneria da nobili corrotti dal Ciceri.
L’inquisitore la condanna al rogo.
II. Scena 6
Maddalena è posta sul rogo, e le fiamme la circondano mentre il Ciceri gioisce.
Nelle vicinanze una processione canta lo Stabat Mater.
II. Scena 7
La madre e l’amante di Maddalena protestano la condanna e piangono, ma Maddalena riappare: il bene vince sulle fiamme e sulla morte.